MessTool
Lo strumento per il controllo delle camere di ionizzazione dell’acceleratore e i loro fattori di calibrazione (dose e temperatura).
Il fantoccio ha una piastra specifica per ogni marca di acceleratore (Siemens, Electra e Variant) facilmente fissabile nel cassetto degli accessori nella testa (gantry). A sua volta la piastra è costituita da diversi alloggiamenti (fori) per camere di ionizzazione e sonde termiche, permettendo così di controllare l’emissione dei Raggi X o elettroni e permette controllare :
5.0 (2) Costanza dei fattori di calibrazione;
5.1 (3) Dipendenza dei fattori di calibrazione dalla frequenza
a del monitor;
5.2 (3) Dipendenza dei fattori di calibrazione dal valore del misuratore della dose;
5.3 (3) Dipendenza dei fattori di calibrazione dalla rotazione del braccio di supporto durante l'irradiazione rotante;
5.6.2 (1), (3) Stabilità dei fattori di calibrazione per un giorno (anche più volte al giorno);
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SystemPhantom Perkutane Stereotaxie QA
Il Fantoccio che ha rivoluzionato i controlli di qualità in Radioterapia Stereotassica con i Linac in Germania.
Esso è completamente conforme e basato sulle indicazioni delle norme DIN in particolare la DIN 6875-1: 2004-01 (DIN 6875-2: e 2008-11), proprio quelle che regolano i controlli di qualità nella Radioterapia e Chirurgia Stereotassica.
Certo su questo argomento la DIN non ha proprio risparmiato precisioni e completezza di argomentazioni.
Il fantoccio è sostanzialmente compatto, di dimensioni e peso ragionevoli (200 x 200 x 120mm e 4,5Kg), è fornito con numerosi accessori e porta inserti che gli permettono di determinare e valutare almeno i seguenti parametri:
- Valutazione della dose;
- Cone Beam, misure distanze e posizionamento;
- Controllo dell'isocentro dopo il posizionamento mediante imaging e della Off-Isocentre Wiston Litz test;
- Dosimetria assoluta con camere o Micro-Diamond nella gamma di alte e basse dosi;
- Curva profondità della dose , 5 misurazioni a portale 90 + 270 gradi;
- Distribuzione incrociata 5 misure con il Gantry a 0 gradi;
- Valutazione del piano SRT con pellicola radiocromatica nell'adattatore per pellicola, ad es. campi ortogonali, dopo il posizionamento mediante imaging;
- Campi conformi calcolati e misurati anche dietro disomogeneità;
- Geometria e densità.
Tutto è rimandato all’abilità dell’operatore nell’impostare e pianificare i controlli al meglio delle proprie conoscenze .
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la Rete wireless a “Mesh” del sistema Tera per il monitoraggio e la regolazione del Radon
I singoli elementi di questa rete wireless (sonde, ripetitori, unità centrale) comunicano tra loro e trasmettono i dati quando essi si trovano nel raggio radio, creando la cosiddetta rete wireless MESH (a maglia o a nodi, dove ogni elemento comunica con tutti gli altri). Per la determinazione inequivocabile degli elementi nella topologia di rete corrente, durante il collegamento iniziale (legame) nella rete, a ciascuno di essi viene assegnato l'indirizzo di rete MESH (numero) da 1 a 16. Questo permette alle sonde di lavorare anche come ripetitore vero e proprio, oltre al loro compito di misurare la concentrazione del Radon. Il ricorso al ripetitore avviene solo se nessuna sonda è nel raggio di comunicazione con l’unità centrale (distanza superiore a 600 metri in spazio aperto o in caso di schermature elevate con diverse pareti nel mezzo) e richiedono un potenziamento del segnale.
La comunicazione è bidirezionale ed è passante per più elementi (sonde e ripetitori). Questo implica che una sonda può essere passante per 15 altri elementi contemporaneamente e basterebbe che una sola di esse sia nel raggio dei 600 metri (spazio aperto/o equivalente nel chiuso) dall’unità centrale, per permettere alle altre situate a distanza fino al massimo (600m in aperto o equivalente in chiuso) per comunicare con l’unità centrale. La distanza si moltiplica nella stessa maniera ogni volta che si decide di creare un ponte di ripetizione tra queste ultime sonde. Dunque è questione di progettare bene la rete all’inizio per avere dei risultati davvero eccellenti e a costi molto ridotti.
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Le Radiazioni di fuga negli apparecchi RX: i Survey Meter riescono a intercettarle!!
Per intercettare queste radiazioni sono richiesti dosimetri sensibili e di grande superfice in quanto queste fuoriescono da piccolissimi spazi dalle cuffie (testate). Il dosimetro più adatto a questa esigenza rimane la camera d’ionizzazione di grande volume di almeno 500 cl come tra l’altro è largamente indicato da diverse organizzazioni e norme.
Questa esigenza spesso condiziona l’altra necessità di misurare la radiazione diffusa dall’interazione con il bersaglio, che ha un fascio piuttosto consistente e misurabile anche con altri dosimetri di dimensioni minori.
Abbiamo due camere di Ionizzazione idonee a sodisfare queste esigenze e sono:
1- la più nota che sicuramente avete già avuto occasione di visionare nelle nostre Newsletter o sito web è la Step OD-02. L’ammiraglia di tutte le camera d’ionizzazione, super sofisticata, considerata il top della sua gamma attualmente nel mercato, tanto che il suo prezzo aumenta ogni anno. D’altronde è una camera che misura perfino le RX nano pulsate su un range 6 keV ai 15 MeV (e oltre i 15 MeV con i moderatori acrilici), il tutto oltre alla misura dei Beta a dei 60 keV-2 MeV e alla tabella dei ratei di dose mediati al minuto per applicazioni particolari etc… la troverete nella Pagina
2- La seconda molto popolare negli ambienti di Radiodiagnostica negli USA è Us. Nuc. Corp IC-AJI, economica, costa quasi la metà della prima. Le sue pareti in metacrilato rivestite di grafite da 80 mg / cm2 hanno un'accurata "equivalenza dell'aria". La finestra Mylar sottile (0,5 mg / cm2) consente letture ad alta sensibilità per l'alfa e per beta a bassa energia come C14, oltre a raggi X fino a 2 KeV, nonché beta e gamma a maggiore energia 4 KeV-6 MeV. Questa camera è particolarmente adatta per chi lavora negli ambienti dei controlli su app. radiologici dai Mammo –fino alla radiologia tradizionale, passando specialmente dai dentali e della contaminazione . Vedi pagina
Visto il grande volume delle camere però, il tempo di passaggio degli elettroni per raggiungere l’anodo è superiore ai 2 secondi e visto il tempo di esposizione radiologico che sta nelle grandezze dei millisecondi, è fortemente consigliabile la misura della dose integrata con la camera e poi si integra con la misura del tempo (DidoEasy ) per formare il rateo (se veramente serve ovviamente!). La troverete in offerta qui sotto e potete visionare il DidoEasy : nella pagina
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